In pochi anni di vita ha lasciato un personalissimo segno, riscontrabile nei marchi di tante aziende italiane, da Autobianchi, a Lagostina, da Superga alle cucine Boffi, dall’amaro medicinale Giuliani ai farmaceutici Recordati; nelle collane di libri per la Lerici editori, nei progetti per Pirelli, Innocenti, Total e soprattutto nell’immagine coordinata di tante aziende minori che hanno regalato ai propri clienti indimenticabili calendari, ricchi stampati, pagine pubblicitarie piene di poesia. Un doppio percorso che ha caratterizzato il suo stile: rigoroso nella ricerca grafica, arguto e ironico nel linguaggio comunicativo.Non è facile, da figli, commemorare un “padre della grafica”. Paolo Jannacci scrisse del suo: “Molte persone lo chiamano genio. Trattasi in realtà di padre”. Anche per questo ho scelto una canzone di Jannacci per accompagnare le immagini della grafica di Ilio Negri e aiutarci a ricostruire l’atmosfera di quell’Italia ingenua e intraprendente, povera e ottimista che oggi non c’è più.Sotto: video di Luca Negri con la colonna sonora della canzone "Per un basin" di Enzo Jannacci