Ilio Negri

1926/1974

Ilio Negri agli esordi Ilio Negri è stato uno dei protagonisti di quella formidabile stagione della grafica milanese che ha accompagnato il made in Italy dalla ripresa del dopoguerra alla modernità, con il proprio contributo creativo e metodologico. Un nome forse poco noto, per il suo carattere schivo e riservato, anche se molti lo hanno conosciuto, indirettamente, incrociando i suoi “segni”, dal marchio Autobianchi, alla cucina Boffi, alle pentole Lagostina, ai medicinali Recordati, ai cinturati Pirelli…
Fin da giovanissimo Ilio entra in contatto con l’ambiente della grafica e della comunicazione visiva, maturando una esperienza artigianale nella tipografia del padre, di cui nel ’47 prende in mano la gestione. Nel ‘48 fonda lo Studio Negri, occupandosi di editoria, pubblicità, e grafica applicata. Nel 1956 assume la direzione della Sezione Grafica dell’Editrice C. M. Lerici che nel frattempo aveva rilevato la tipografia.

Gli anni '60

Il sodalizio con Giulio Confalonieri

Negri e Confalonieri in un annuncio per i laminati PirelliSempre nel ‘56 Ilio convince l’amico Giulio, compagno di scuola e di rugby, inizialmente dedito alla pittura, già coinvolto in alcuni volumi della Lerici, ad associarsi nello studio grafico di via Lanzone che prende il nome di Studio Confalonieri e Negri.
Si crea una magica alchimia tra due personalità molto diverse, Giulio più irruento ed istintivo, con grandi capacità anche nel ruolo di “account”, Ilio più rigoroso, metodico, forte di un’approfondita conoscenza del linguaggio tipografico, insieme producono pagine indimenticabili, dall’energia creativa unica e dal segno pulito e incisivo.
Ne sono testimonianza i lavori realizzati per Pirelli, Cassina, Innocenti, Boffi, le copertine di Domus e Stile Industria, gli allestimenti per il padiglione Italia del ’61 e di altre importanti fiere e, naturalmente, le collane di libri per l’Editrice Lerici.

L'esperienza del CNPT

1963/1965

Da sinistra: Negri, Confalonieri, Tovaglia e ProvincialiNegri conosce Michele Provinciali e Pino Tovaglia presso la Scuola Umanitaria, tutti e tre docenti dei corsi tecnico-artistici. Con Confalonieri li ritrova poi nelle collaborazioni con l’Azienda Pirelli, ma è probabilmente durante le riunioni e gli eventi organizzati dall’Art Director Club di Milano che nasce l’idea di fondare insieme un grande studio professionale, sull’onda delle agenzie nate in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, ma con una forte impronta grafica. Nasce così il CNPT, dalle iniziali dei fondatori. Pochi mesi dopo la costituzione Confalonieri abbandona il gruppo che nel breve periodo realizza importanti lavori, dalle sigle per la RAI, alle campagne pubblicitarie per Total e Superga, al primo esempio di immagine coordinata di un self service per la Splügen Bräu, progettato da Achille Castiglioni. Ma le forti personalità dei tre grafici non consentono una buona integrazione e decidono così di scogliere lo studio e continuare l’attività in proprio.

Gli anni '70

Un breve ma intenso periodo

Ilio Negri nel suo studio di via privata Borromei

Nel 1965 sceglie di proseguire autonomamente l’attività professionale. In questo periodo consolida il suo approccio metodologico al progetto di immagine coordinata, realizzando l’identità visiva di numerose aziende, come Autobianchi, Recordati, Giuliani, De Cardenas, Tronconi. Il suo studio interviene sull’immagine aziendale globale, declinando anche la pubblicità nell’ambito di un forte coordinamento e coinvolgendo grandi fotografi come Ugo Mulas, Aldo Ballo, Giampaolo Barbieri e collaborando con architetti e designer come Ponti, Rosselli, Frattini, Bettonica.
Parallelamente conduce ricerche personali di grafica formale e strutturale, come le diverse serie di segni zodiacali utilizzati nei particolarissimi calendari realizzati per i propri clienti e realizzando tavole grafiche che riproducono, ad esempio, le variabili possibili di composizione di figure geometriche su griglie modulari.
L’ impegno nella ricerca di comunicazione sociale tocca il suo apice con la partecipazione alla mostra di Rimini del 1970 intitolata “Aggressività e violenza dell’uomo nei confronti dell’ambiente” per la quale Ilio realizza una serie di 13 manifesti intitolati “No alla civiltà se questa è civiltà”.
Entra a far parte del gruppo di ricerca della società Nebiolo, per la quale disegna, insieme ad Aldo Novarese e altri, il carattere Forma, segnalato al Compasso d’Oro del 1971.
Tra gli ultimi lavori i progetti delle collane di opuscoli per l’ente del turismo di Milano e per la Regione Lombardia mettono la grafica al servizio dei beni artistici per un turismo culturale. Nel 1974 muore prematuramente.

Clienti

Consulenze, tra gli altri, per: Agnona, Amaro Cora, Autobianchi, Bassetti, Boffi, Cassina, Contardo, De Cardenas, Ente Provinciale Turismo di Milano, Fondazione Lerici, Fendi by Cwfurs, Fratelli Ormezzano, Frigerio, Giuliani, Guerlain, Innocenti, Italseber, Hanania Lancellotti, Jole Veneziani, Koh i Noor, Lagostina, Lanificio Ormezzano, Mattex, Midy, Milanflex, Museo della Scienza e della Tecnica, Museo Poldi Pezzoli, Nebiolo, Oggioni, Panizza Pellicce Moda, Pirelli, Poltronova, Pomellato, Rai Radio Televisione Italiana, Recordati, Regione Lombardia, Splugen Brau, Thonet, Total, Tronconi, Valentino, Vallardi, Veneziani, Vergani.

Premi

  • Diploma Typomundus 21.
  • Segnalazione d'onore X Triennale di Milano.
  • Medaglia d'oro XI Triennale di Milano.
  • Medaglia d'oro Premio Viareggio 1959.
  • Certificate of Merit ADC New York, 1964.
  • Gran Premio XIII Triennale di Milano.
  • Miglior libro illustrato, Bratislava 1967.
  • 5 diplomi a Typomundus 20, Stoccarda 1970.
  • Premio ADC per l'imballaggio, 1970.
  • Segnalazione Compasso d'Oro 1970.
  • Premio ADCM per l'immagine coordinata, 1971.
  • Premio ADCM per campagne di categoria, 1971.

Insegnamento e associazioni

Insegnante presso:

  • la Scuola Umanitaria, di Milano,
  • l'Istituto Statale d'Arte di Monza,
  • la Scuola Superiore di Tecnica Pubblicitaria Davide Campari di Milano.
    Membro del gruppo di ricerca Nebiolo, con cui disegna il carattere Forma, segnalato al Compasso d’Oro del 1971. Membro ADCM, ADI, AIAP, ICTA (Int. Center of Typographic Art di New York) si batte per l'affermazione e il riconoscimento della figura professionale del grafico e l'inserimento della grafica nella sfera dell'industrial design.